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Bergson

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Henri Bergson, filosofo francese, nacque a Parigi il 18 ottobre 1859 e lì morì il 4 gennaio 1941 . Nel 1927 fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura sia « per le sue ricche e feconde idee » sia « per la brillante abilità con cui ha saputo presentarle ». La posizione di Bergson si colloca all’interno di un movimento di reazione al positivismo che attraversa la filosofia francese della fine dell’ottocento e che può essere considerata uno spiritualismo .  I suoi presupposti sono: 1. La filosofia non può essere assorbita dalla scienza . 2. L’uomo ha in quanto spirito una specificità nei confronti  della natura, è interiorità e libertà, coscienza e riflessione . 3. E’ necessario indagare i limiti e la struttura della scienza . 4. Anche l’idealismo , che identifica coscienza e assoluto, è da  rifiutare . IL TEMPO COME DURATA Bergson studiando i concetti della meccanica si accorge che ad essa sfugge il tempo dell’esperienza concreta . Il tempo che

Freud

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Sigmund Freud, filosofo tedesco, oggi è noto essenzialmente per la psicanalisi . Ebreo, fu perseguitato dai nazisti , che bruciarono i suoi testi insieme a quelli di Albert Einstein. Morì nel 1939 .  Freud più che filosofo lo possiamo definire un medico psicanalista , che ha studiato i meccanismi della mente umana , dando una interpretazione scientifica del sesso e scoprendo e teorizzando " l'inconscio " (in passato intuito da Gorgia ed analizzato in parte da Galeno). L'inconscio è la parte irrazionale della psiche ; per i cattolici e gli illuministi non esiste, perché per i primi esistono solo gli istinti e per i secondi esiste solo la ragione. Per Freud la psiche è formata da diversi luoghi psichici: 1) conscio 2) preconscio 3) inconscio   La psiche umana è divisa in tre parti : l'Es , che è scaturita dall'ambiente sociale in cui si nasce o da una eredità genetica, l'Io , che è regolato dal rapporto che si ha con la realtà, il

Kierkegaard

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Il pensiero di Søren Kierkegaard appare, ancora oggi, come una filosofia eccentrica e, per certi versi, rivoluzionaria, che, nel corso del Novecento, ha contribuito in modo decisivo all’affermazione di correnti come l’Esistenzialismo e il Personalismo.  VITA   Søren Kierkegaard  (1813-1855), nato a Copenaghen, in una famiglia numerosa mostrò fin dall’adolescenza, segnata dalla sofferenza , un carattere riflessivo, introverso e malinconico. Altro elemento indispensabile per comprendere il pensiero di Kierkegaard è la sua elevata religiosità , contrassegnata soprattutto dal dramma della crocifissione e dalla frequentazione di concetti come quelli di dolore e di peccato .  Nel 1841 a Berlino seguì alcune lezioni di Schelling da cui fu dapprima colpito positivamente, per poi restarne deluso.  IL SUO PENSIERO Oltre alla già richiamata polemica contro la chiesa luterana , colpevole di aver trascurato il messaggio rivoluzionario del Vangelo e di aver trasformato la r

Nietzsche

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Nato a Röcken, vicino a Lutzen, il 15 ottobre 1844, perse il padre nel 1849, per una malattia al cervello; per le sue ottime doti intellettuali poté frequentare il prestigioso ginnasio reale di Pforta, presso Naumburg, noto per i suoi sistemi educativi piuttosto rigidi; ebbe una vita ordinata fino all'impatto col mondo universitario di Bonn (volgare e disordinato), dove studiò teologia e filologia classica nel 1864. L'anno successivo, 1865, si trasferì a Lipsia, dove seguì i corsi di Friedrich Ritschl, importante filologo. A modificare il suo pensiero e la sua vita concorse in modo decisivo anche l'incontro con  Schopenhauer , di cui lesse, nell'inverno 1865-66   Il mondo come volontà e rappresentazione , restandone avvinto. Il risultato fu che prese a   odiarsi e a dilaniarsi , come lui stesso testimonia ( qui io guardavo come in uno specchio il mondo, la vita e la mia propria anima, grandiosi di orrore ). Seguì un periodo di  insegnamento universitario  (dal

Schopenhauer

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Arthur Schopenhauernasce a Danzica il 22 febbraio del 1788. Quando, cinque anni dopo, la città viene inglobata nel regno di Prussia, la famiglia si trasferisce ad Amburgo. La giovinezza di Schopenhauer è segnata da numerosi viaggi in giro per l'Europa. il padre, commerciante, li vede come un valido strumento di preparazione alla stessa professione. Ma in seguito alla morte del genitore, Arthur si allontana dall'ambiente mercantile per dedicarsi agli studi umanistici. Sua madre, scrittrice, si trasferisce a Weimar, dove dà vita a un salotto letterario frequentati anche da Goethe.  Il giovane Schopenhauer conosce così il padre della letteratura tedesca. Studia filosofia prima a Gottinga, sotto la guida di Schulze, poi a Berlino, dove segue le lezioni di Fichte e di Schleiermacher. Nel 1813 consegue la laurea a Jena e sei anni più tardi  vede la luce la sua opera principale, IL MONDO COME RAPPRESENTAZIONE, che al principio non ottiene alcun successo a causa del su

Marx

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Karl Marx nacque a Treviri il 15 maggio 1818. Compie gli studi liceali a Treviri e poi si reca a Bonn per studiare legge. A Bonn, Karl preferiva la vita goliardica allo studio e così il padre prese la decisione di fargli proseguire gli studi nella più austera Università di Berlino, e qui si laureò. Dopo la laurea, Marx pensò di ottenere la libera docenza a Bonn, dove insegnava il suo amico Bruno Bauer. Ma Bauer venne ben presto allontanato dall’Università. E così si concluse, la carriera accademica di Marx, che passò al giornalismo diventando redattore della “Gazzetta renana”. Tale giornale, però, il 21 gennaio 1843 veniva ufficialmente interdetto. A Parigi Marx conobbe  Friedrich Engels , il quale gli sarà amico e collaboratore per tutta la vita. Aiutato economicamente da alcuni amici di Colonia, Marx proseguì le sue ricerche di filosofia e di economia politica. Collaborò intanto al “Vorwarts” (Avanti), giornale degli artigiani comunisti. E proprio questa collaborazione gli costerà

Feuerbach

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Ludwig Feuerbach (1804 – 1872) nasce in Baviera in una famiglia protestante. Libero docente dal 1829 al 1832, in seguito alla pubblicazione dei suoi primi scritti è costretto ad abbandonare l’insegnamento. Pone le basi di una filosofia fondata su un integrale umanesimo, affermandosi come uno dei più autorevoli rappresentanti della sinistra hegeliana .  La sua opera più celebre, L’essenza del cristianesimo , solleva ardenti polemiche negli ambienti culturali per le ardite tesi sulla natura della religione. Il libro ha un clamoroso successo e fa di lui, per alcuni anni, non solo il leader della sinistra hegeliana ma punto di riferimento del movimento radicale politico tedesco.  Le idee di Feuerbach influenzano Engels e Marx , che da lui prendono le mosse per costruire una filosofia capace di comprendere l’uomo nella sua concreta realtà storica e sociale. Muore il 13 settembre 1872 e viene sepolto a Norimberga, dopo grandiosi funerali ai quali partecipano migliaia di