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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Bergson

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Henri Bergson, filosofo francese, nacque a Parigi il 18 ottobre 1859 e lì morì il 4 gennaio 1941 . Nel 1927 fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura sia « per le sue ricche e feconde idee » sia « per la brillante abilità con cui ha saputo presentarle ». La posizione di Bergson si colloca all’interno di un movimento di reazione al positivismo che attraversa la filosofia francese della fine dell’ottocento e che può essere considerata uno spiritualismo .  I suoi presupposti sono: 1. La filosofia non può essere assorbita dalla scienza . 2. L’uomo ha in quanto spirito una specificità nei confronti  della natura, è interiorità e libertà, coscienza e riflessione . 3. E’ necessario indagare i limiti e la struttura della scienza . 4. Anche l’idealismo , che identifica coscienza e assoluto, è da  rifiutare . IL TEMPO COME DURATA Bergson studiando i concetti della meccanica si accorge che ad essa sfugge il tempo dell’esperienza concreta . Il tempo che

Freud

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Sigmund Freud, filosofo tedesco, oggi è noto essenzialmente per la psicanalisi . Ebreo, fu perseguitato dai nazisti , che bruciarono i suoi testi insieme a quelli di Albert Einstein. Morì nel 1939 .  Freud più che filosofo lo possiamo definire un medico psicanalista , che ha studiato i meccanismi della mente umana , dando una interpretazione scientifica del sesso e scoprendo e teorizzando " l'inconscio " (in passato intuito da Gorgia ed analizzato in parte da Galeno). L'inconscio è la parte irrazionale della psiche ; per i cattolici e gli illuministi non esiste, perché per i primi esistono solo gli istinti e per i secondi esiste solo la ragione. Per Freud la psiche è formata da diversi luoghi psichici: 1) conscio 2) preconscio 3) inconscio   La psiche umana è divisa in tre parti : l'Es , che è scaturita dall'ambiente sociale in cui si nasce o da una eredità genetica, l'Io , che è regolato dal rapporto che si ha con la realtà, il

Kierkegaard

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Il pensiero di Søren Kierkegaard appare, ancora oggi, come una filosofia eccentrica e, per certi versi, rivoluzionaria, che, nel corso del Novecento, ha contribuito in modo decisivo all’affermazione di correnti come l’Esistenzialismo e il Personalismo.  VITA   Søren Kierkegaard  (1813-1855), nato a Copenaghen, in una famiglia numerosa mostrò fin dall’adolescenza, segnata dalla sofferenza , un carattere riflessivo, introverso e malinconico. Altro elemento indispensabile per comprendere il pensiero di Kierkegaard è la sua elevata religiosità , contrassegnata soprattutto dal dramma della crocifissione e dalla frequentazione di concetti come quelli di dolore e di peccato .  Nel 1841 a Berlino seguì alcune lezioni di Schelling da cui fu dapprima colpito positivamente, per poi restarne deluso.  IL SUO PENSIERO Oltre alla già richiamata polemica contro la chiesa luterana , colpevole di aver trascurato il messaggio rivoluzionario del Vangelo e di aver trasformato la r