Nietzsche

Nato a Röcken, vicino a Lutzen, il 15 ottobre 1844, perse il padre nel 1849, per una malattia al cervello; per le sue ottime doti intellettuali poté frequentare il prestigioso ginnasio reale di Pforta, presso Naumburg, noto per i suoi sistemi educativi piuttosto rigidi; ebbe una vita ordinata fino all'impatto col mondo universitario di Bonn (volgare e disordinato), dove studiò teologia e filologia classica nel 1864. L'anno successivo, 1865, si trasferì a Lipsia, dove seguì i corsi di Friedrich Ritschl, importante filologo.

A modificare il suo pensiero e la sua vita concorse in modo decisivo anche l'incontro con Schopenhauer, di cui lesse, nell'inverno 1865-66 Il mondo come volontà e rappresentazione, restandone avvinto. Il risultato fu che prese a odiarsi e a dilaniarsi, come lui stesso testimonia (qui io guardavo come in uno specchio il mondo, la vita e la mia propria anima, grandiosi di orrore).

Seguì un periodo di insegnamento universitario (dal 1869 al 1879) di filologia (lingua e letteratura greca), presso l'Università di Basilea, ottenutogli inizialmente grazie all'interessamento di Ritschl, nel gennaio del 1869; questo periodo fu contrassegnato anche dalla amicizia con R.Wagner (ebbe a dire la vicinanza di Wagner è la mia consolazione e ciò che io laggiù - cioè presso Wagner, nella sua villa di Tribschen, sul lago dei Quattro Cantoni - imparo e vedo, ascolto e intendo, è indescrivibile. Schopenhauer e Goethe, Eschilo e Pindaro vivono ancora), con lo storico Jacob Burckhardt e con il teologo Franz Overbeck. 

Allo scoppio della guerra franco-prussiana si arruolò come infermiere volontario, ma venne presto congedato in quanto ammalatosi di difterite. Frutto di questo periodo fu La nascita della tragedia (1872), dove la bellezza statica e l'ebbrezza orgiastica, in cui vedeva tra l'altro una via di aquietamento della furia della cieca Volontà. 

L'opera fu inizialmente molto criticata da parte del mondo accademico, ad esempio dal celebre Ulrich von Wilamowitz-Moellendorf, spingendo a sua volta N. su posizioni decisamente critiche nei riguardi dell'ambiente universitario tedesco; di lì a non molto ruppe anche con Wagner: documento di questa svolta è l'opera Umano, troppo umano(1878), in cui Wagner viene rappresentato come estremo rappresentante del romanticismo, che nella sua produzione più tarda sarebbe orientato nostalgicamente al Cristianesimo, con uno spirito di rassegnazione e di rinuncia. Nel '79 abbandonò definitivamente la cattedra universitaria.

Il successivo periodo della vita di N. si caratterizza per la sua solitudine, e la sua precaria salute: vagabondò tra la Svizzera e l'Italia settentrionale, specie la Liguria, raccogliendo come prezioso oracolo ogni parola e pensiero che da lui procedeva, sforzandosi di imporsi, di stupire, di dimostrare acume nell'evidenziare paradossi o nel formulare tesi singolari. Cercò anche di formarsi una schiera di discepoli, senza grande successo però. Degna di nota la sua tormentata vicenda con la giovane Lou Salomè, conosciuta nel 1882, fieramente detestata dalla madre e dalla sorella di N. e che non corrispose al suo amore e alle sue richieste di matrimonio.

Gli ultimi anni della sua vita lo vedono cadere in preda alla pazzia; questa si manifestata a Torino nel gennaio del 1889 e fu definitivamente vincente in lui per tutti i dieci anni seguenti. N. in effetti scrisse all'inizio dell'89 una serie di lettere esaltate, chiamate i “biglietti della pazzia” (Wahnbriefe), indirizzandole a diversi personaggi importanti, tra cui uomini di Stato e regnanti (tra gli altri il re d'Italia Umberto I); una di tali lettere venne indirizzata a Burckhardt, che avvertì l'amico Overbeck, il quale andò a Torino, e trovando N. in preda alla pazzia lo portò in una clinica per malattie nervose a Basilea. Dopo qualche tempo in cui fu accudito dalla madre, nel 1897, alla morte di lei, Nietzsche fu assistito dalla sorella Elisabeth, il comportamento della quale del resto fu per molti aspetti tutt'altro che corretto nei suoi confronti. La sua fama intanto cresceva, senza peraltro che egli potesse saperlo, essendo immerso nella follia. Morì a Weimar il 25 agosto 1900.

Si possono distinguere tre (secondo alcuni) o quattro (secondo altri, che dividono l'ultima fase) fasi del pensiero di Nietzsche:
  • una fase giovanile (detta anche wagneriano-schopenhaueriana), fino al 1876, essa comprende tra l'altro opere come La nascita della tragedia e le Considerazioni inattuali;
  • una fase intermedia (detta anche periodo “illuministico” o “genealogico”), tra il 1878 e il 1882, che comprende opere come Umano, troppo umanoAuroraLa gaia scienza;
  • i cosiddetti “scritti del meriggio” o “di Zarathustra”, tra il 1883 e il 1885, incentrati appunto su Così parlò Zarathustra;
  • i cosiddetti “scritti del tramonto” (1886-89), tra i quali Al di là del bene e del male, la Genealogia della moraleIl crepuscolo degli idolie altri.

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